La sfilata delle Arabe fenici

Voglio vivere ogni attimo del mio tempo, condividendo con gli altri parte della mia vita. Non conta se li conosca o meno, non importa neanche a quale distanza siano.Voglio respirare ogni molecola dell’aria che mi circonda ed insegnare agli altri a farlo
Nella scuola della vita, ogni singolo individuo segue lezioni quotidiane. Raccontano esperienze altrui che, se lette correttamente, ci  spiegano i trucchi per la nostra esistenza.
Alle volte in queste lezioni, ci sono fatti dei quali si parla con una certa difficoltà, forse perché all’inizio non si pensa che possano essere importanti,  colpiscono il privato e in particolare, una certa parte della nostra sfera affettiva diventando estremamente personale.
Altre volte, maturando, ci si rende conto che le proprie esperienze possono servire da sprone per prevenire gravi problemi.
Quando siamo colpiti da una malattia, ci sentiamo diversi, ci abbattiamo e spesso ci lasciamo andare.
Siamo quelli del “Perché proprio a me?” Non fate l’errore di sentirvi soli. Ci sono persone che lottano, si mettono in gioco ogni giorno per vincere la propria battaglia, con abnegazione coraggio e speranza.
L’altro giorno, un gruppo di queste persone, presso un importante albergo cittadino, hanno voluto dimostrare che con la tenacia si  vince.
Si sono lanciate in una sfilata, dove anziché mostrare pizzi e trine hanno mostrato il meglio, loro stesse.  Hanno combattuto, afferrando la paura a due mani, Hanno  affilato le armi e con coraggio e con la grande volontà hanno debellato il grande male.
Dodici donne, dodici condottiere che hanno cambiato il loro destino. Hanno sfidato il destino, rischiando per prima di perdersi à e per secondo di perdere una partita che non sapevano come giocare. Hanno imparato in fretta ed a quel punto come arabe fenici,  stoicamente sono rinate dalle proprie ceneri. Con coraggio si sono mostrate inviando a tutti  il messaggio, che il male, non fa poi così tanto male e lo si può sconfiggere.
lapis’18