La vita e la morte trovano come loro confine l’imponderabilità delle scelte mai troppo sbagliate che si prendono. L’ultima parola la prende sempre il destino.
Questo fatto Riccardo, l’ha capito anche troppo bene dopo la scomparsa della figlia Stefania a causa di un incidente stradale.
Nel periodo immediatamente successivo, passato a colpevolizzarsi, segue finalmente l’accettazione. Ritorna alla sua vita normale grazie al lavoro e anche al team che incontra in ufficio, a Bologna e che per lui diventa una seconda famiglia.
Una domenica di tre anni dopo, facendo visita alla lapide della figlia, i fantasmi del passato si ripresentano prepotentemente, quando alla base della stessa, trova un mazzo di rose bianche ed un biglietto.
La vita fa strani giochi, a volte toglie ed a volte regala, senza dire nulla a nessuno.
Sta al singolo individuo imparare a vivere sapendo gioire di quanto, molto o poco, gli viene donato.