Le vite di Irid è un romanzo affascinante , che già dalle prime pagine ti coinvolge attraverso sentimenti di tensione ed eccitazione per ciò che pagina dopo pagina prende forma. Grazie ad un’attenzione scrupolosa nelle descrizioni dei luoghi e di ciò che oggettivamente accade, si entra come un vortice, negli aspetti più profondi dei personaggi. Irid è un personaggio in sospeso, con la vita e con se stessa. Giovane donna, dalla personalità affascinante, sarcastica. Apparentemente decisa ma che nasconde un’insolita fragilità. Una donna in continua ricerca di un equilibrio emotivo coerente e stabile, non frantumato, che possa tenerla in piedi ogni volta che lo specchio le racconta qualcosa di sé. Non a caso probabilmente, sceglie di fare la detective, un mestiere dove competenza precisione, mistero, adrenalina, pericolo, paura, coraggio ed una buona dose di incoscienza, devono stare in equilibrio tra loro e non cedere il passo all’insicurezza personale. Non per caso diventa uno dei migliori detective di Scotland Yard. In una Londra tipicamente grigia a far da sfondo a questo romanzo dai toni tipicamente noir, accade qualcosa. Un mistero, un vaso di Pandora che Irid, viene quasi richiamata ad aprire dalla sua coscienza. Il quotidiano vivere di Irid, viene scalzato continuamente da un flusso di coscienza frammentato, che torna ogni volta che le difese psicologiche vengono meno. Ogni volta che torna e come non respirare , E’ di nuovo dolore. E’ di nuovo paura. Si ritrova immersa in un mistero e con lui si ripresenta un passato ombroso, un cerchio che non è stato chiuso.Quando le situazioni si ripresentano , non lo fanno mai per caso, ma a volte, per dare alla vita quelle risposte che ancora non sono state trovate, sia di un passato da riscattare, sia di un futuro sul quale scommettere. Accanto a Irid, due uomini, Max e Vincent, l’uno collega e l’altro, capo del dipartimento di polizia. Due personaggi con un carattere diametralmente opposto, due modi differenti di affrontare il proprio mestiere, di approcciarsi alla vita, e con due responsabilità differenti, anche nei confronti della stessa Irid. Un romanzo dove i riflettori vengono puntati sui personaggi per farne risaltare le ombre e le fragilità che rendono uniche le loro personalità, legate da un fill- rouge che va oltre il finale del libro. Ombre con un denominatore comune, dove la solitudine e l’inquietudine faranno decidere, in un modo o nell’altro, ciascuno il proprio finale e ombre che spesso portano con se una sofferenza che si può trasformare in qualcosa di incontrollabile