L’alimentazione

Quando mi spiegarono il significato del termine alimentazione, devo ammettere che credevo che la sua naturale traduzione fosse “FAME”. Il malcapitato, con tanta o forse troppa pazienza, me lo spiegò con un esempio.
Mi disse:
Immagina di essere una macchina. Essa per poterci portare dove vogliamo ha necessità di carburante. Quando questo carburante entra nel motore, permette al veicolo di  funzionare. Dal serbatoio passa al carburatore o iniettore che sia ed in seguito arrivando al cilindro, si innescano tutti quei processi grazie ai quali il veicolo si muove. In maniera simile accade al nostro organismo. Quando ci alimentiamo assumiamo delle sostanze che una volta digerite ed elaborate, sono trasformate in energia ed a loro volta consumate grazie alle nostre attività. Nonostante il fatto che abbiamo trovato qualche similitudine tra uomo e macchina, c’è da dire che l’essere umano è decisamente più complesso. Il veicolo ha necessità di carburante solo ed unicamente quando viene avviato ed utilizzato, mentre l’essere umano è sempre in attività e consuma energia in continuazione. I movimenti del nostro corpo, volontari ed autonomi, richiedono continuamente energia.  Il cibo è il nostro carburante. Contrariamente al carburante del veicolo possa essere benzina, gasolio, gas  o quant’altro, che sono sostanze per lo più  mono-componenti, il nostro carburante è  estremamente più complesso. Proteine, lipidi, glucidi, amminoacidi, sali minerali vitamine etc. che devono essere consumate quotidianamente, per mantenere il mostro metabolismo nelle condizioni migliori.

Indice glicemico:

L’indice glicemico di un alimento, indica la velocità con cui aumenta la glicemia. Normalmente si assume un quantitativo di riferimento che si traduce in 50 grammi di carboidrati. Tale indice viene ottenuto misurando l’andamento della glicemia dal momento dell’assunzione fino a due ore dopo. Tali indici si possono suddividere in tre gruppi: Indice glicemico Basso, Moderato ed Alto.
Il primo si attesta su valori che partono da 15 fino a 35; il secondo da 40 fino a 50; il terzo da 55 fino a 100, e dove 110 è il più alto  e corrisponde al Maltosio
Negli ultimi periodi, attraverso decine di trasmissioni, è cresciuta oltre che la curiosità, la voglia di sentirsi almeno per una volta chef. Pomme de terre all’avignonese, uova in camicia, pasta con i ricci e quant’altro la nostra fantasia sia in grado di elaborare. A volte il risultato soddisfa il nostro palato, altre volte, invece, converrebbe attingere una mestolata direttamente dal crogiolo della strega di Biancaneve. Mangiare è un grande piacere, a seconda degli alimenti, qualcuno lo potrebbe comparare con altre situazioni altrettanto piacevoli.A questo punto si dovrebbe sapere che tutti gli alimenti hanno caratteristiche ben precise, che ovviamente non vi riferirò ora, ma che se assunte in quantità sbilanciate possono dare grossi problemi. Vorrei fare una precisazione, per quantità sbagliata non è solo da considerare l’eccesso in positivo, ma anche quello in negativo , cioè la non assunzione. E’ già ben conosciuto che il nostro organismo trae l’energia dal cibo che si assume. Tale energia, è data per lo più dai glucidi, che sono i primi che vengono assimilati e consumati in ogni attività, poi vengono intaccati i lipidi (grassi) ed in ultimo i protidi o proteine. Quando ci alimentiamo, generalmente, assumiamo tutte le caratteristiche precedentemente menzionate. Tutto il cibo che si trova nello stomaco (chilo) una volta elaborato e scisso passa all’intestino (chimo) e nel percorrerlo viene assorbito dalla mucosa intestinale. Non vorrei far capire che la digestione avviene solo nell’intestino, infatti certe sostanze vengono assorbite non solo dallo stomaco ma anche dalla mucosa orale.
A questo punto dopo aver assunto del cibo, il glucosio presente entra in circolo e si va a sommare a quello che è già presente (70-100 mg/dl range di concen tra trazione emetica). Ogni cibo ha una sua concentrazione di zuccheri, questi a seconda della loro molecola, sono assorbiti con una  diversa velocità.
Ora partendo dal presupposto che tutti noi siamo normopeso, non abbiamo mai sgarrato con dolci ed altri tipologie di alimenti, siamo tutti abituati alla passeggiatina post prandiale e seguiamo tutti i consigli che il dietologo di nostra madre o padre, presso il quale ci ha portato, a scopo preventivo. Nel mezzo di tutti i discorsi, spiegazioni ed imposizioni, si sente citare un indice la cui sigla è IG. Questa corrisponde all’indice glicemico degli alimenti.
Nell’abaco che segue, vi sono rappresentati una gran parte di alimenti con i rispettivi indici glicemici

Caffè parte 7: il camino

La duttilità dei fondi del caffè è davvero grande, per accedere il camino, arrotolate dei giornali e cospargeteli con la polvere dei fondi( perfetto combustibile);per pulire il camino, buttale i fondi bagnati dentro il camino

caffè punto 6: per gli insetti

Per allontanare gli insetti, i fondi del caffè, sono ideali perché essendo acidi, sono dei veri repellenti, soprattutto per le formiche e le lumache: spargendo un po’ di polvere nei punti critici della casa, dove solitamente trovate gli insetti, questi dovrebbero tenersi lontani dalla vostra casa;lo stesso vale per il giardino: basta spargere i fondi

Caffe punto 5: Le piante

Per le piante si possono utilizzare i fondi di caffè come concime e fertilizzante, in quanto contengono importanti nutrienti, come calcio, azoto, potassio, magnesio ed altri vari minerali.
È sufficente mettere il fondo del caffè freddo nel vaso oppure direttamente sulla terra.
Se lo si vuole come fertilizzante liquido, aggiungere 2 tazze di fondi di caffè ad un secchio d’acqua, lasciare in infusione e spargere poi sulle piante da giardino e da vaso, sopra