Lacrime salate
Mayday, Mayday, Mayday, Moby Prince, MobyPrince, MobyPrince, Mayday, Mayday, Mayday, MobyPrince! Siamo in collisione, siamo entrati in collisione e prendiamo fuoco! Siamo entrati in collisione prendiamo fuoco! Marday,Mayday,Mayday, MobyPrince siamo in collisione ci serve aiuto!” Queste sono le ultime parole che sono giunte dal Moby Prince, attraverso i sibili ed il frastuono dell’incendio esploso a causa della ormai famosa collisione del 10 Aprile del 1991, con la petroliera Agip Abruzzo. Sono 140 le vittime del rogo e sono ormai passati 23 anni ma una vera e propria soluzione per i parenti delle vittime non esiste. Nonostante diversi gradi di giudizio un vero e proprio responsabile non si è trovato. I parenti delle vittime, con a capo dott Luchino Chessa, figlio del compianto comandante del Moby Prince, non domi, qualche tempo addietro hanno aperto una sottoscrizione per la riapertura del caso ed a far data ad oggi sono arrivati a circa 21500 firme. Una notevole spinta da parte della società, verso la ricerca della verità e della giustizia. Troppo presente il dolore di chi ormai non c’è più e quella sensazione di segreti che fluttuano nel mar Tirreno. Possibili interessi si incrociano e si scontrano con altri interessi che non possono essere ripagati se non con la moneta della vera giustizia.
chachapoyas ” guerrieri delle nubi”
Nel corso della propria esistenza, i concetti sulla vita, i gusti ed i ragionamenti, causa forza maggiore cambiano. Cambiano con il cambiare delle dinamiche sociali e politiche. La crescita, l’espansione, la conquista, sono caratteristiche che ogni popolo possiede nel proprio dna, anche se non sempre sono portate a compimento e sono la costruzione o l’autodistruzione della propria cultura. Nell’ attuale Perù, nella catena andina nella regione dell’Amazonas, abitava il popolo dei misteriosi chachapoyas . Il centro di questo, che faceva parte della cultura precolombiana, si presume fosse il bacino del fiume Utcubamba . Dei chachapoyas si è venuto a conoscenza solo grazie agli Incas ed ai Conquistadores Spagnoli e su indizi archeologici, rovine, tombe ed altri manufatti. Gli stessi ritrovamenti suggeriscono che questa popolazione si stabilì in questa regione a partire dal 200 d.c., sino a prima dell’ arrivo degli spagnoli nel 16* secolo, allorquando gli Incas riuscirono ad incorporarli non senza difficoltà ed una fortissima resistenza. Il nome di questo popolo, come precedentemente detto, ci deriva dagli Incas, infatti si presume che sia stato coniato proprio da loro, una volta incorporati, mentre il vero nome risulta tutt’ora sconosciuto. Sul nome ci sono diverse ipotesi ma la più accreditata e quella che determina la sua origine da una variante di lingua Quechua “Sacha Puya “, che significherebbe “Gente delle nubi”. Quello che mano mano si scopre su questa popolazione , ci lascia quantomeno incuriositi poiché di questa si viene a conoscenza per via indiretta. Quello che si sa sicuramente che erano bravissimi coltivatori e nel contempo dei combattenti feroci nel difendere se stessi il loro territorio e le loro coltivazioni, queste ultime causa prima per cui gli Incas li hanno annessi dopo diversi anni di combattimenti. Nel loro impero , territori di alta montagna, hanno costruito fortezze , fortezza di kuelap ne è con il più fulgido esempio , costituite da mura di cinta spessissime ed altissime, dove al loro interno potevano essere presenti ben più di 500 costruzioni. Tendevano a proteggere tutto, anche i loro caduti. Le loro città venivano costruite abbarbicate in alta montagna, ben oltre i 1500 metri, da qui in nome de “il popolo delle nuvole”. Di questa enigmatica ed affascinante popolazione, un’altra perla sono i famosi sarcofagi chiamati PURUNMACHUS. Alti sino a due metri, rappresentanti personaggi vari, presentano tutti mascelle esageratamente squadrate. Realizzati in argilla e decorati con cura quasi maniacale ed allineati quasi come delle sentinelle. I cadaveri venivano preparati in posizione seduta, rivestiti da drappi rossi ed inseriti in questi sarcofagi che ricordano alla lontana la terra del fuoco ed anche Rapa Nui. Questi guardiani, venivano posizionati quella che poteva essere considerata una scogliera, antri , anfratti delle pareti della montagna antistante il bacino dell’ UTCUBAMBA I chachapoyas ebbero una parte attiva nel crollo della civiltà Incas in quanto si accordarono con i conquistatori spagnoli nella guerra insorta con gli stessi Incas. Altre informazioni, non riescono a chiarire l’origine di questa popolazione. Tanto per ingarbugliare, il già difficile studio, si è scoperto che tale popolazione, avesse una carnagione chiara, rispetto a quella tendenzialmente scura delle restanti popolazioni andine. Tutte le testimonianze che sono state raccolte e sono conservate e protette come patrimonio storico restano a memoria ed eredità, di quella che è stata una misteriosa e fiorente cultura delle Ande.
“Lapis”
Marito in affitto
Tornando da quel paese
“Ti c’hanno mai mandato a quel paese ?” Domanda in questo periodo piu che lecita.
La cosa piacevole è che a volte, sempre, dal quel paese ci si torna sempre. A volte piu leggeri a causa delle spese sostenute , ed a volte più leggeri nello spirito.
Ma attenzione ! , nel percorso ,viaggio o passaggio, scattate una fotografia, ed inviatela alla e-mail [email protected] con qualche commento ed io ve la pubblichero’.
Il fatto che qualcuno vi ci ha mandato, non la si deve prendere come un’offesa, anzi, a volte non volendo si fa pure cosa gradita.
Vi ringrazio anticipatamente , per tutto cio che mi perverra’, con la promessa che nel piu breve tempo possibile sarà tutto pubblicato.
“lapis”