L’AMERIKA, (dissertazione)

Sono stato diverse volte negli Stati Uniti d’America ma potrei conoscerlo anche solo attraverso la televisione, e mi sarebbe ampiamente sufficiente.
Già dal titolo dei telefilm si capisce che gli americani sono una razza a parte: loro hanno E.R. Medici in prima linea, noi abbiamo la dottoressa Giò, loro hanno Csi Miami, noi Linda e il brigadiere. Non c’è lotta!…
Il poliziotto americano si chiama Jo McAllan, e quando senti un titolo come Una 44 per Jo McAllan, subito pensi a una pistola micidiale.
Il poliziotto italiano è diverso: si chiama Tonio Usai ed ha uno stipendio da fame, e quando senti un titolo come Una 44 per Tonio Usai, subito pensi a un paio di scarpe troppo larghe comprate da Bifulco…
Jo McAllan, dopo un inseguimento in cui ha distrutto quattrocento macchine e sessanta aerei e ha ammazzato quarantacinque mafiosi, ma non con la pistola, perchè aveva finito i colpi, ma a mozzichi sulle orecchie, finalmente torna a casa: una villetta bianca con finestre verdi dove un bambino di sei anni ha lasciato la bicicletta in giardino.
Anche Tonio Usai, dopo otto ore a piazza Matteotti passate a correre appresso agli scippatori ed agli spacciatori, torna a casa, ma nel suo giardino non c’è nessuna bicicletta da bambino, per almeno tre buoni motivi: primo, se il bambino lascia la bicicletta in giardino, non ce la ritrova; secondo, forse non ci ritrova nemmeno il bambino; terzo, dove cazzo ce l’ha il giardino Tonio Usai con lo stipendio da poliziotto?
Jo McAllan entra a casa e chiama la moglie: “Donna!” (si chiama Donna per non confondersi con lui, che è uomo). Donna è di spalle, si gira: è una bambola gonfiabile con tre chili di capelli biondo-Carrà, centotrenta denti bianco-cocaina, trentacinque metri quadrati di labbra rosso-rubino! Da noi una così non se la può permettere neanche il sottosegretario ai Lavori Pubblici, e forse nemmeno Berlusconi, pagandola, naturalmente.
Tonio Usai entra a casa, al Cep, e chiama la moglie: “Gnazia!”. Gnazia è di spalle ed è meglio che non si gira: anche se si gira, la differenza è minima. Gnazia ha tre chili di bigodini, cinque-sei denti di cui tre giallo-pianerottolo, trentacinque metri quadrati di labbra per via dell’herpes. Donna guarda Jo e chiede: “Giornata dura, amore?”. “No”, risponde il marito. “No, bambola, come al solito”…Ma come sarebbe? Tu hai fatto custu burdellu, custa carneficina, che da noi manco se uno passa tre anni a Is Mirrionis succede tutto quello che è successo a te negli ultimi cinque minuti, e dici “come al solito” ?…
Donna sorride a Jo; Donna è un monumento di ormoni che se un poliziotto italiano, compreso Tonio Usai, la vedesse non sopravviverebbe…
Gnazia è un monumento di cellulite che se un poliziotto italiano, compreso Tonio, la vede, difficilmente sopravvive…
Jo attraversa tutta la casa per arrivare in cucina (ci mette venti minuti, abita in una specie di Versailles). Arriva in cucina, apre il frigo, beve un whisky triplo con dentro sei uova e si versa un bicchiere di latte da ventiquattro litri (le quote latte, in America, fanno paura più che in Barbagia).
Usai entra a casa e già sta in cucina; apre il frigo, ci guarda dentro e si mette a piangere. Jo McAllan guarda Donna: “Tu sei il mio tipo, bambola. Saranno i tuoi occhi…” Tonio guarda Gnazia: “Sembri una Tipo, bambola, anzi una 127. Saranno i tuoi occhiali”.
Donna si sfila maliziosa una vestaglia che da noi non se la può permettere nemmeno la moglie di un politico Pd, figuriamoci la moglie di un poliziotto. Sotto appare una mutanda di pizzo da tre chili e un reggiseno che costa come tutta la tredicesima. Donna sembra la Barbie: l’unica differenza è l’altezza. Gnazia si sfila, sudaticcia, la tuta da ginnastica con l’aiuto di un cacciacopertoni della Genovese Gomme e sotto compaiono due calzini di lana grigi. Gnazia sembra Michele Misseri. L’unica differenza sono i baffi: Misseri non li ha mai portati…
[Continua…forse…]